Attrezzi nel sottosella
Macinando tanti chilometri è inevitabile che prima o poi qualcosa vada storto e ci troviamo a dover riparare il motorino per strada. So che molti penseranno: “io non ci so mettere mano al motore quindi che posso fare?”. Osservazione legittima ma allo stesso tempo senza gli attrezzi giusti le anche le nostre capacità sono inutili. Ecco perché in questo articolo abbiamo deciso di approfondire il discorso “cassetta degli attrezzi”. Per trattare questo argomento abbiamo coinvolto il nostro caro amico Luca Greco. Nei suoi ultimi viaggi si è trovato parecchie volte a dover fare riparazioni a bordo strada ed è sempre riuscito a trovare un modo per ripartire. Qui trovate il nostro articolo del suo ultimo viaggio in Marocco e questo è il suo Instagram.
Lo scopo di questo articolo non è organizzare un officina su ruote, ma riuscire ad avere lo stretto necessario per riuscire a toglierci dalla strada in caso di guasto. Le riparazioni vere e proprie le andremo a fare con calma nel nostro garage.
Partiamo dicendo che ogni viaggio è differente e comporterà delle modifiche alla lista degli attrezzi e ricambi. Per un giro da 200 km avremo una lista differente da uno di 2000. Non è facile fare un discorso che vada bene per entrambi, di base quando i km sono pochi si tende a portare quasi nulla.
Il primo step per organizzare una casetta degli attrezzi da viaggio e avere una discreta conoscenza del mezzo. Vogliamo restare leggeri e portare solo lo stretto necessario. Luca prende confidenza smontando e rimontando un paio di volte il motore in modo da capire quali sono gli strumenti indispensabili e quali superflui.
Non dovrebbero mai mancare: un kit base di chiavi a bussola, pinza, qualche chiave inglese, un cacciavite a taglio, due cordine, un tubetto benzina, una camera d’aria, fil di ferro, forbici, 2 m di filo elettrico, nastro isolante, chiave della candela, fascette e olio miscela.
Per quanto riguarda i ricambi veri e propri il discorso è più ampio, ogni motorino è diverso dall’altro e non c’è una lista unica univoca. I guasti più comuni riguardano forature, candele, bobine. Di conseguenza cerchiamo di essere sempre pronti a queste riparazioni. Con questo armamentario dovremmo avere il necessario per riuscire a far percorrere al motorino quei chilometri che ci separano dalla destinazione o dal meccanico più vicino. Nel caso portassimo altri ricambi più specifici ricordiamo di verificare di avere gli utensili necessari alla loro sostituzione.
Per i viaggi più lunghi dobbiamo considerare l’eventualità di guasti più “grossi” e, specialmente all’estero, diventa più difficile reperire i ricambi. Per fare un esempio ricordiamo Luca e i raggi del Velosolex. Ne aveva portati con sé 5 e si è trovato a cambiarne almeno 2 al giorno.
Anche se la regola base è: si spaccherà sempre l’unica cosa di cui non hai il ricambio. Si può anche valutare di portare con sé un gruppo termico e un pacco frizione, in alternativa variatore e cinghia. Nel caso specifico della vespa aggiungerei anche gli estrattori di volano e frizione/variatore. Sono due accessori grossi come un tappo di sughero e non incidono tanto sul volume del bagaglio.
Giustamente Luca ricorda di portare un litro di benzina. Possiamo sbagliare a calcolare le distanze, possiamo trovare i benzinai chiusi (come io verso Barcellona) o possiamo avere una piccola perdita e, se avanzasse spazio, un piccolo avvitatore a impulsi (non è indispensabile ma semplifica estremamente la vita)
E per la manualità? Beh per quello c’e poco da fare, o si trova un povero tapino che mosso a compassione ci darà una mano oppure si inizia a mettere le mani sperando di risolvere la situazione.
In ogni caso avremo bisogno una bella dose di fortuna.
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