Ciclomotori degli anni ’80
Ciclomotori degli anni ’80.
Negli anni ’80 l’Italia era leader nella produzione di ciclomotori. Vuoi per la semplicità dei mezzi, o a causa dell’incasinata viabilità sul territorio nazionale o il costo della benzina ma il nostro paese ha sviluppato una vera e propria economia e cultura attorno a questi veicoli.
In un periodo in cui si vendevano 800.000 motorini all’anno, c’era spazio per una vasta varietà di modelli.
Se volete conoscere la storia di Gilera, la prima azienda italiana a produrre moto vi lascio qui il link al nostro articolo.
Oggi noi di Lentamente andiamo a ricordare alcuni ciclomotori monomarcia, per intenderci quelli che senza una bella pedalata non ti portavano da nessuna parte.
Benelli G2: Con motore proprio e 2,5 litri di serbatoio, riusciva ad avere consumi bassissimi in extraurbano (58 km/litro).
Beta Mio Special: Motore proprio, miscela al 3%, trasmissione a catena, serbatoio da 3 litri. In termini di consumo era la maglia nera della categoria, con consumi che oscillavano tra i 36 e i 26 km per litro.
Aprilia Golden Partner: Motore Minarelli V1, miscela al 2%, tra i più cari sul mercato a 484.000 lire (nel 1980).
Peripoli Vai: Montava un motore Morini M1, un serbatoio di tutto rispetto da 4,5 litri e a secco era forse il più leggero, con 40 kg a secco.
Garelli VIP1: Come quasi tutti, montava ruote da 16, miscela al 3% e trasmissione a catena. Erede del Gulp e disponibile anche con 2,3 e successivamente quattro marce.
Indian Four Stroke: Forse il “peggiore” di questa lista, costruito a Formosa su licenza della Honda; è l’unico quattro tempi della categoria, nonché il più pesante (55 kg) e il più caro, a 598.000 lire. In ogni comparativa era il più lento, rumoroso e non spiccava nemmeno per i consumi, anzi…
Motobecane M7: Forse l’ultimo modello prodotto da questa azienda; due anni dopo il suo fallimento venne rifondata come MBK (sì, quella del Booster). Di base questo motorino non era neanche malvagio; non brillava per prestazioni, ma lo compensava con il prezzo, quasi la metà dell’Indian.
Piaggio Boxer, Bravo, Ciao, Sì: Quattro motorini con lo stesso cuore, motore rigorosamente a due tempi e consumi nell’ordine del litro e mezzo per 100 km. Da una parte non spiccavano nelle prestazioni, ma avevano sicuramente una linea riconoscibile ed erano tra i più silenziosi.
Swm La: nella breve storia del marchio di Lombardo c’e anche un capitolo dedicato ai ciclomotori. Motore Minarelli V1, trasmissione a catena e ovviamente 2 tempi. Aveva di serie un ampia sella ed era uno dei pochissimi ad avere una batteria per l’impianto elettrico. Purtroppo il prezzo poco competitivo 581.000 lire e le scarse prestazioni non hanno giocato in favore di questo simpatico mezzo.
Per oggi è davvero tutto, sperando di avervi fornito qualcosa di interessante da leggere, vi lascio ancora una volta i nostri contatti per dirci la vostra !
– Gianluca