Rudar, l’Ape 50
Ciao a tutti! Mi presento: sono Rudar, la mitica Ape 50! I miei compagni di avventura sono Giulia e Fabiano. Dicono che io sia un mezzo poco affidabile e non molto veloce, ma solo perché non mi conoscono! Ho un bagagliaio grande e, quando piove, riparo i miei compagni di viaggio che, grazie a me, non si sono mai bagnati!
L’idea di affrontare grandi viaggi è nata grazie a Fabiano e alla sua grande passione per me, che lo accompagna fin da quando era bambino. Per gli altri ero troppo particolare, e mi consideravano poco… ma lui no, lui mi guarda con gli occhi di chi mi apprezza davvero!
Nel 2023 ho compiuto la mia impresa più epica: da Coccau a Pachino! Un successone! Sono partito con quattro sorelle Ape… e io ero sempre in testa! Quest’anno Fabiano ha alzato la difficoltà: fare il primo viaggio all’estero, scegliendo come meta la Grecia. Ci siamo preparati come si deve! Non sono mai stato così bello!
Purtroppo, però, non è andata come speravamo. L’11 agosto 2024 siamo partiti insieme a un amico di Fabiano, Mauro, da Pantianicco (Sammardenchia – Pozzuolo, Udine) e abbiamo percorso circa 280 km, arrivando fino a Klenovica, in Croazia, attraversando Trieste e la Slovenia.
Il viaggio era già un’avventura: ci siamo persi a Trieste. Dovrò proporre di installarmi un navigatore nuovo! Trovare un distributore è stata un’impresa nell’impresa, ma come al solito, ce l’ho fatta!
Arrivati in Slovenia, il navigatore ha iniziato a dare i numeri, forse non capiva la lingua, e noi non capivamo i cartelli stradali. Niente paura: Mauro è andato in avanscoperta con il suo scooter 300. Lui sì che può andare in tangenziale e in autostrada, e devo ammetterlo, era più agile di me. Nel frattempo, abbiamo risolto con il navigatore e, da quel momento, non abbiamo più avuto problemi. Via, verso mete nuove e sconosciute!Siamo arrivati in Croazia quasi senza accorgercene. La strada secondaria che abbiamo scelto era talmente poco frequentata che non c’era quasi nessuno, me la sono proprio goduta! Finché i ragazzi hanno deciso di fermarsi, visto che era da un bel po’ che eravamo in viaggio, in un posto il cui nome era già tutto un programma: “Alla Baracca”. Direi che il nome rappresenta molto bene il posto
Ma Rudar non teme niente e nessuno, e per un pit stop andava più che bene.
Dopo aver riposato le gomme, siamo ripartiti in direzione Klenovica, al campeggio dove io ho potuto riposare, mentre Fabiano e Giulia montavano le tende e preparavano tutto per la notte. Mi hanno sistemato in un posto carino, per poi correre a fare un bagno e, dopo, cena e nanna.
Il giorno dopo, fatta colazione e smontato tutto, mi hanno caricato con tutta l’attrezzatura e salutato Mauro, che rientrava. E noi tre impavidi siamo ripartiti all’avventura. Ma, dopo solo pochi chilometri, la gomma destra è scoppiata… Per fortuna, il mio fedele amico Fabiano, con un cambio gomma veloce, mi ha rimesso in strada, e siamo ripartiti ottimisti di arrivare in Montenegro senza problemi!
Ma il destino aveva altri programmi: la stessa ruota si è bucata ancora e ancora, finché non mi si è rotto il differenziale in mezzo al nulla.
I ragazzi hanno fermato una pattuglia di polizia, che ha chiamato un carro attrezzi per portarmi in paese, dove mi avrebbero dovuto riparare… e invece niente, nessuna riparazione. Ci hanno abbandonato in un parcheggio e poi… ciao ciao, arrangiatevi!
Così ci siamo arrangiati, trovando un posto di fortuna per la notte.
Siamo arrivati al terzo giorno. Non vi nego che vedere Fabiano e Giulia preoccupati per il dubbio di non avere tutti i pezzi per ripararmi ha preoccupato un po’ anche me. Ma mi fido di loro, e Giulia mi ha accudito con cura!
I soccorsi dal Friuli ci hanno raggiunto nel pomeriggio. Nell’attesa, io sono rimasto parcheggiato, buono buono, a riposare, mentre Giulia e Fabiano si godevano una meritata giornata di relax tra spiaggia e mare.
Quando sono arrivati per caricarmi, non ce la facevano da soli. Hanno fermato dei ragazzi per aiutarci, e tra uno spingi e tira, ce l’ho fatta a salire!
Al ritorno, ho fatto il passeggero e mi sono goduta il panorama.
Siamo andati dritti a casa, con pernottamento a Trieste. Arrivati a casa, mi sono messo a riposo. Fabiano e Giulia, con un colpo di genio, mi hanno scaricato completamente (non che mi sia dispiaciuto alleggerirmi per un po’) tutto ciò che c’era nel mio bagagliaio e lo hanno spostato su Fillmore (l’Ape di Giulia, che soffre un po’ di invidia nei miei confronti, ma è più giovane), e sono ripartiti con lui verso le montagne, le nostre montagne friulane: prima verso Cave del Predil (Tarvisio) per passare qualche giorno con i nipoti e amici, e poi a Sutrio, in Carnia.
Purtroppo, il tempo non era dei migliori, e la pioggia era insistente.
Li ho visti fare capolino dopo pochi giorni, e il mio Fabiano mi ha riparato. Così, sono tornata subito in strada con lui.
Ora sono di nuovo pronto per nuove avventure!
Ho sentito che, oltre a me, stanno preparando Fillmore a mo’ di camper per viaggiare più comodi.
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Ciao, a presto per nuove avventure!
Il Rudar
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