I cinquantini scompariranno?
Che fine hanno fatto i cinquantini? In molti ce lo stiamo chiedendo. Dei gruppi di motorini che si spostavano da una parte all’altra e di piazzali di scuole stracolmi di scooter è rimasto solo il ricordo. Siamo solo noi degli inguaribili nostalgici o effettivamente c’e stato una diminuzione delle immatricolazioni? e pensare che una volta c’era anche un motomondiale dedicato alla classe cinquanta (leggi qui).
Sul sito dell’ANCMA abbiamo trovato parecchi dati. Negli ultimi 10 anni il numero di motocicli venduti sono sempre andati calando passando da 48.800 nel 2012 a poco più di 21.000 l’anno scorso. In pratica si sono dimezzate. Numeri con identica tendenza anche nella produzione di ciclomotori nel nostro paese. Per dare un idea di grandezza dei volumi di vendite degli “anni d’oro” dei cinquantini: nel 1970 sono stati 300.000, il picco assoluto è stato raggiunto nel 1980 con un impressionante 815.000. 10 anni dopo c’è stato un dimezzamento a 440.000 per poi calare lievemente a inizio millennio, avvicinandosi a cifre paragonabili agli anni ’70.
Ma come è possibile che in 20 anni siamo arrivati a volumi cosi bassi? La risposta non è la solita banale “colpa delle nuove generazioni”. In giro per l’Europa i numeri sono ben diversi, in alcuni paesi i cinquantini superano anche i numeri di vendita di scooter di grossa cilindrata.
La colpa la dobbiamo attribuire ai costi. Eh si… si tratta solo di un banalissimo discorso economico. Con l’introduzione nel 2001 dell’obbligo del patentino, per i cinquantini le vendite si sono subito dimezzate a 175.000. Il costo della patente AM oscilla tra i 150 e i 400 euro. A questa spesa aggiungiamo l’acquisto del motorino (circa 2500-3000). Per assicurarlo in media si parla altri 600 (si parla sempre per l’utilizzo di un quattordicenne, fonte subito.it). Poi le varie manutenzioni, costo carburante, revisioni ecc. Si conclude con questo giro di spese con l’abbigliamento: casco, guanti e giacca. Se di buona qualità si raggiungono in un attimo anche qui il mezzo migliaio di euro. È comprensibile che siano poche le famiglie che possono affrontare questa spesa per un cinquantino. A questo aggiungiamo anche un pochino di apprensione genitoriale dove si preferisce avere maggior supervisione sulla vita dei figli e il gioco è fatto. Pochi quattordicenni ricevono le due ruote che sognavamo noi alla loro età. Tendenzialmente si spostano maggiormente tramite passaggi dei genitori, mezzi pubblici e monopattini elettrici.
In un settore sempre più ricco di limitazioni in termini di inquinanti, i produttori sono sempre meno incentivati nello sviluppo di motori euro5. In pochi hanno cercato di rimanere nel mercato e la tendenza, purtroppo per noi amanti della benzina, è puntare all’elettrico.
Ma adesso guardiamo quali sono i modelli che riscuotono maggiore successo nel mercato italiano. 7 dei 10 cinquantini più venduti sono scooter, due di questi sono elettrici.
Piaggio in testa alla classifica con il liberty 50, al secondo troviamo Fantic con la loro motard. A conferma della nuova tendenza nazionale che vede il 20% dei ciclomotori circolanti elettrici. Il terzo posto abbiamo lo scooter cux di vmoto soco.
Quello che mi lascia stupito è che la classifica completa sia composta quasi solo scooter ad eccezione di qualche enduro/motard. Che fine hanno fatto i “tuboni”, le “carenate come l’Aprilia rs eccetera? leggi qui la classifica completa.
Una qualche speranza arriva dal mondo dell’usato. Qui il mercato è parecchio movimentato. Per un attimo tralasciamo il discorso Vespa perchè ha raggiunto cifre fuori da ogni logica. In molti hanno iniziato a rimettere in strada ed acquistare i motorini che avevano da ragazzini. I meccanici iniziano ad avere i piazzali pieni di ciao, fifty, f12, gulp, bravo. Rispuntano nomi ormai dimenticati come “lui ” e “motom” nei forum, le bacheche iniziano a riempirsi di annunci di vendite e gli eventi dedicati ai cinquantini iniziano a comparire qui e la per l’Italia. C’e ancora speranza per questi piccoli motori o è solo il canto del cigno di un settore destinato a scomparire?
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